La clip del raduno parigino “Le Monde de la DS” del 23 e 24 maggio (Linas-Montlhéry e Parigi) per il 60° anniversario della Citroën DS.
La città delle luci: così il mondo chiamava Parigi all’inizio del secolo scorso, per le sue luci colorate, per lo sfarzo dei suoi luoghi più famosi, come l’Opera o lo stesso museo del Louvre, ma anche perché la Capitale francese era una sorta di faro, di guida verso il futuro: la capitale dell’avanguardia. A metà del ‘900, il sei ottobre 1955, per essere precisi, al Grand Palais delle esposizioni, tra la Tour Eiffel e Place della Concorde, veniva presentata la più avanguardista delle automobili: la Citroen DS, l’auto che più di ogni altra ha portato idee e novità. Un “laboratorio viaggiante”, come fu definita all’epoca. Dopo sessant’anni, nel fine settimana del 23 e 24 maggio, tra l’autodromo di Montlhéry e Place de la Concorde, si sono dati appuntamento circa 800 equipaggi a bordo di altrettante Citroen DS per festeggiare assieme il compleanno della Dea DS. La festa è iniziata sabato mattina sul tracciato dell’autodromo di Linas-Montlhéry, con la sua celebre pista parabolica. Su quella pista, tra il 1932 ed il 1933 le vetture di André Citroen hanno distrutto centinaia di record di velocità e durata (alcuni tutt’oggi imbattuti). Erano le celebri “Rosalie”, che percorsero ininterrottamente, per mesi, l’anello di Montlhéry finché lo stesso Citroen non le fermò con una bandiera a scacchi: non c’erano più record da battere e bisognava festeggiare con champagne e abbracci tra tecnici e piloti. Su quella pista, sabato le DS hanno girato dal mattino al tardo pomeriggio, divise in scaglioni, mentre ai paddock erano esposte le vetture dei partecipanti. Eleganti berline Pallas, rare Prestige, rarissime Chapron facevano da cornice a pezzi unici, come le DS da competizione del Conservatoire, la collezione privata della Marca, attorno alle quali era possibile scambiare due parole con il pilota Bob Neyret, piuttosto che con Marlene Cotton (per moltissimi anni alla guida della Squadra Corse Citroen), ma anche con il designer Henri Dargent, che lavorò a gomito con Bertoni alla creazione delle linee immortali della DS. Domenica mattina l’appuntamento era al Parc de Saint Cloud, alla periferia di Parigi, da dove le auto sono partite in scaglioni verso i prestigiosi Giardini della Tuileries, accanto a Place de la Concorde, dove l’esposizione si è ricomposta ed i colori delle DS hanno nuovamente arricchito Parigi di questa esclusiva presenza storica. Con DS, la Ville Lumiere ha nuovamente ritrovato un elemento imprescindibile del suo panorama. DS ha sessant’anni, ma non è mai stata così giovane ed attuale. Diario di viaggio 800 Dee tornano a casa. Per la verità, non tutte sono nate lì: la Citroën DS è stata infatti prodotta ai quattro angoli del pianeta: dalla lontana Australia al Messico. Certamente la DS21 che ci ha accompagnati viene da Forest, in Belgio, dov’è stata assemblata nel 1969, ma la DS23 Pallas e la DS23 Break “Europa1” sono certamente nate sul Quai de Javel (poi Quai André Citroën), a due passi dalla Tour Eiffel. L’occasione? Una di quelle importanti: il sessantesimo compleanno della Citroën DS, presentata al Salone dell’auto di Parigi del 1955. Come festeggiarlo? Ma con un raduno a Parigi! Così siamo partiti con tre DS: la già citata DS21 confort semiautomatica del 1969, la DS23 Pallas del 1974, alla sua prima uscita ufficiale dopo molti anni di “sonno” ed un accurato restauro ed una sgargiante DS23 Break (la versione Station Wagon) con i colori dell’emittente francese Europe1. Il ritrovo era fissato per le 10, davanti alla storica sede Citroën di via Gattamelata 41 a Milano. Poi via per Torino, prima adagio, rispettando un limite di novanta chilometri orari che ci eravamo imposti, poi l’acceleratore va un po’ più giù… ed eccoci ai limiti del codice della strada, sul filo dei centotrenta, soffici e leggeri sull’asfalto, cullati dalle celebri sospensioni idropneumatiche delle nostre DS. L’autostrada scorre veloce. All’area di servizio vicino a Santhia si aggrega una quarta DS, belga anche lei: è un’altra DS21 semiautomatica, fabbricata nel 1965, una delle prime con questa motorizzazione. Arriva dalla vicina Svizzera ed anche lei è (ovviamente) in rotta per Parigi. Le quattro DS filano via lisce e sicure verso la Borgogna, dove arriviamo intorno alle 19 per sistemarci in albergo a Tournus. Parigi è ora a meno di quattrocento chilometri e possiamo rilassarci. Le DS? Fresche (si fa per dire, viste le temperature esterne) come alla partenza. Solo un’aggiustatina alla carburazione della DS23, per “smagrarla” un po’; sarà l’unico intervento di tutto il viaggio. Al mattino un giro per il paesino è d’obbligo. Oggi anche in Francia incrociare una DS è cosa rara, quelle degli appassionati escono raramente dai garage e vederne tre (la DS21 svizzera è già ripartita) che viaggiano in carovana catalizza l’attenzione dei passanti. Raggiugiamo il grande fiume navigabile su cui sorge Tournus: la Saona, che assieme alla Loira da il nome al dipartimento dove ci troviamo. Questa è una tappa no-stop sino a Motlhéry, a pochi chilometri a sud di Parigi. Questo è il luogo del ritrovo del sabato: una festa spettacolare con ottocento DS di tutti i colori e modelli, la possibilità di fare qualche giro di pista in gruppi organizzati e quella di incrociare personaggi che hanno fatto la storia della DS. Adesso a Parigi! Sono una ventina i chilometri che separano la pista di Montlhéry e li percorriamo nel traffico del sabato sera, circondati dalle DS degli altri partecipanti che puntano (come noi) sulla capitale francese. L’indomani, il nostro gruppo dovrà arrivare al parco di St.Cloud intorno alle 11 per poi partire circa un’ora più tardi e raggiungere Place de la Concorde, nel cuore della Città, percorrendo il lungosenna. Ottocento DS sono tante… al nostro arrivo, Place de la Concorde è praticamente bloccata da un mare di DS. Lasciate le auto in questo gigantesco museo a cielo aperto raggiungiamo i giardini della Tuillerie, tra la Concorde ed il Louvre, per ammirare la mostra allestita in occasione del sessantesimo della DS in una tensostruttura appositamente realizzata. L’esposizione spazia dalla fine degli anni ’30 quando fu concepita la DS (che si chiamava ancora VGD) sino ai giorni nostri, con le attuali (e future) DS. Prototipi, maquette ed ovviamente vetture complete fanno bella mostra di se in un’atmosfera di lussuosa eleganza. Alle 16 riprendiamo le tre DS e facciamo rotta su Milano, fermandoci ancora in Borgogna per la serata. La marcia è più spedita che all’andata e l’indomani le tre auto sono nuovamente a Milano. Complessivamente, le tre vetture hanno percorso in tre giorni oltre 7500 km.
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