La sicurezza è senza censo. Possiamo viaggiare sull’ammiraglia appena ritirata dal concessionario, su un SUV costellato di dotazioni elettroniche e supporti alla guida, o sulla granturismo più ricca quanto a sistemi anticollisione, ma gli automobilisti restano sempre in balia degli altri utenti della strada e delle condizioni di manutenzione della medesima che, in Italia, sono a dir poco pietose. Le condizioni di conservazione del parco-auto italiano non sono però migliori: complice la crisi economica che attanaglia il Paese dal 2008, l’età media delle auto è salita a 11 anni. Appare quindi legittima la domanda del Direttore di Assogomma, Fabio Bertolotti: “Perché il cittadino-contribuente italiano può detrarre fiscalmente le spese di ristrutturazione e manutenzione della casa e non quelle relative alla cura dell’automobile?”. Un motivo per cui questa Italia penalizza la mobilità privata a quattro ruote xanche quando si parla di sicurezza c’è: mentre l’edilizia vive ancora ai margini della legalità fiscale, le spese per la manutenzione dell’auto e quelle per l’acquisto dei ricambi e degli accessori sono da tempo ampiamente monitorate. Perciò la detraibilità delle spese legate alla casa diventa un incentivo al rilascio di ricevute fiscali e fatture, documenti contabili che da decenni invece sono la regola e non l’eccezione nel settore automotive.
Eppure gli oltre novemila controlli eseguiti dalla Polizia Stradale sulle vetture fermate in sette regioni italiane tra metà maggio e metà giugno per le verifiche di sicurezza hanno portato alla luce situazioni a dir poco incresciose: tra automobili non revisionate (7,09%) o con non conformità legate agli pneumatici (15%), le irregolarità hanno riguardato circa il 30% delle auto. “Nonostante i dati ACI ISTAT 2014 indichino lievi cali previsionali nell’incidentalità stradale (-1.62%) – ha correttamente notato Fabio Bertolotti – siamo convinti che il trend virtuoso si stia invertendo e i risultati di questa indagine non possono che confermarlo, come anche altre autorevoli fonti, quali per esempio le compagnie di assicurazione, affermano. Se poi sono corrette le stime di un calo del 18% delle percorrenze, ne deriva che purtroppo gli incidenti stradali, sia mortali sia con feriti, non sono affatto in calo, ma bensì in aumento”.
La sicurezza stradale rappresenta una priorità per le attività dello Stato e delle amministrazioni pubbliche e una piaga sociale dal punto di vista giuridico. Le sanzioni pecuniarie non bastano più: molte persone circolano in Italia prive di qualsiasi requisito di legge, senza patente o su auto dotate di documenti contraffatti. Compito di chi ci governa è quello di garantire la sicurezza sulle strade anche estromettendo definitivamente dalla circolazione quanti non possiedano i requisiti di regolarità più elementari. Solo così si potrà iniziare a ripristinare l’ordine, la civiltà e la sicurezza nella circolazione.

Post precedente

Bernina Gran Turismo: la leggenda torna in Engadina

Post successivo

Relax sulla strada per volare nei rally

Alberto Franzoni

Alberto Franzoni

Direttore responsabile del mensile AutoCapital che accompagna dal 2002, l'anno della sua rinascita, con orgoglio e piacere. La corsa continua, con gli occhi aperti sul mondo che cambia e le radici piantate nel glorioso passato di un mensile che ha fatto la storia dell'automobilismo in Italia.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *