Esclusività, classe, stile, cultura, bellezza, signorilità degli equipaggi, entusiasmo del pubblico
Vederne oltre cento, tutte insieme e di così gran pregio, è davvero cosa rara. Neppure in blasonati musei del motorismo storico se ne possono contare tante. Eppure il Circuito di Avezzano, giunto alla sua sesta e fortunatissima edizione, ha proprio questo “plus” rispetto ad altre manifestazioni di auto classiche: l’assoluta eccellenza delle vetture partecipanti. La selezione non avviene infatti in modo casuale. Felice Graziani, presidente del Jaguar Drivers Club e del Comitato organizzatore invita personalmente ogni singolo equipaggio. Non esistono quote di iscrizione o di partecipazione, chi arriva ad Avezzano viene accolto come un ospite in tutti i sensi.
Questa prassi consente agli organizzatori di operare un’accurata selezione per scegliere le più “belle signore” sulla piazza. “Best in Show” di questa edizione è stata senz’altro l’Alfa Romeo RL Targa Florio del 1924, con il numero 1 di gara, di proprietà di Venanzio Fonte, abruzzese di origine (nato nel piccolo comune di Raiano) e diventato uno dei più grandi imprenditori di tecnologia negli Stati Uniti, a Boston, dove ha creato negli anni anche un’imponente collezione di pezzi unici, vincitori dei maggiori Concorsi d’eleganza del mondo. Presenti anche tre Alfa Romeo 6C 1750, la GS del 1933, chiamata “Perla Nera”, appartenuta a Tazio Nuvolari, la Gran Sport Zagato del 1931 e un’altra del 1929 con carrozzeria Viberti.
In pista anche la Porsche 550 RS Spider del 1955, la favorita di James Dean, una BMW 318/55 Frazier Nash proveniente dall’Inghilterra e una stupenda Ferrari 250 convertibile con un passato da attrice nel film “La pantera rosa”. è arrivata direttamente dall’Inghilterra, guidata dal suo proprietario, Eddie McGuire, la mastodontica Bentley 4.5 Blower del 1930, un transatlantico della strada, estremamente faticoso e difficile da pilotare. Presenti, oltre alla OM SSMM del 1930 (la prima auto a vincere la 1000 Miglia) un nutrito gruppo di auto “Sport Barchetta”, circa 40 costruite negli anni ‘50 per correre. Pezzi unici a testimonianza del genio italico: Stanguellini, Ermini, Cisitalia, Taraschi, Zagato.
Il Circuito di Avezzano si è svolto dal 29 giugno al 1 luglio con un anticipo di un giorno per i numerosi equipaggi provenienti dall’estero, ben 5 dal solo Giappone e poi da Stati Uniti, Inghilterra e Germania.
La manifestazione a calendario ASI (Automotoclub Storico Italiano) è stata premiata con il prestigioso riconoscimento “La Manovella ad Honorem”, a testimonianza della qualità organizzativa e dell’alto livello di equipaggi e autovetture presenti. Tra le novità di questa edizione dal taglio più turistico che sportivo (complessivamente 20 le prove speciali) la scoperta della via Tiburtina Valeria, una strada consolare ricca di storia e tradizioni popolari. Vincitori assoluti di questa sesta edizione, Fabio De Luca navigato dall’ottimo Alessandro Cappella su Fiat 1100 Derby Bertone del 1944. Per loro un prezioso orologio Eberhard & Co. Secondi classificati Claudio Paradisi e Mariano Mancinelli su Austin Healey del 1954. La Coppa delle Dame è andata ad Antonella Grigolo e Tiziana Corradi su Triumph TR3 Sport del 1957. La partenza il venerdì pomeriggio davanti all’ottocentesco Palazzo Torlonia di Avezzano, andato completamente distrutto dopo il terremoto del 1915. L’edificio di due piani, ricostruito per volontà di Giovanni e Carlo Torlonia, venne inaugurato nel 1925. Sui tornanti del Monte Salviano si è svolto il primo blocco di prove di abilità scandite dalle lancette dei cronometri rigorosamente meccanici (al Circuito di Avezzano non sono ammessi strumenti digitali) per la rievocazione del Trofeo Elia Micangeli disputato dal 1952, in occasione della Cronoscalata di Avezzano. Trofeo vinto dall’equipaggio Totino Verzera e signora su Austin Healey BN2 100 del 1955.
Nel pomeriggio la carovana colorata ha raggiunto Tagliacozzo, uno dei borghi più belli d’Italia. A disposizione guide dedicate per visitare gli angoli più belli di questa perla, come Piazza dell’Obelisco, la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano e il Palazzo Ducale. Nel teatro “Talia”, preceduto dal saluto del sindaco Vincenzo Giovagnorio, si è svolto un piacevole concerto per pianoforte e voci da famose arie d’opera curato da Donata D’Annunzio Lombardi dell’associazione d’Altrocanto. Appuntamento fisso di ogni edizione, la cena di gala a Villa Seritti nel Museo Di Lorenzo , tra auto da corsa e d’epoca, assaporando la cucina dello chef Alfonso Bucci, del Ristorante Roma di Amatrice, duramente colpito dal terremoto. A sostegno del circuito da sempre le famiglie del motorismo storico avezzanese: gli eredi Micangeli, Natale e Seritti, la famiglia Di Lorenzo e il Cavaliere del Lavoro Donato Lombardi.
Sabato il via dal piccolo comune di Collarmele, tra dolci tipici fatti a mano dal centro anziani. Il percorso si è snodato lungo gli splendidi tornanti di Forca Caruso per la seconda serie di prove speciali del Trofeo XFuel assegnato all’equipaggio giapponese Kato su Mga del 1955. Proseguendo lungo la Tiburtina Valeria, il corteo di auto ha raggiunto Raiano, per una visita al suggestivo Eremo di San Venanzio e la sosta-pranzo. Il tracciato percorso è quello dell’antica consolare costruita nel 250 d.C. dal censore Quinto Valerio Massimo attraversata solo da greggi transumanti.
Sotto le pendici del Monte Sirente si è svolto il Trofeo Rothschild, vinto da Mattia Salvi e Jacopo Ceccatelli, giovane equipaggio di trentenni su Fiat 100 barchetta del 1948. L’ultimo settore della manifestazione, tra i borghi delle “Dolomiti d’Abruzzo”, alla base del monte Sirente, davanti a una distesa di prati a mille metri di quota e a un laghetto di forma leggermente ellittica, che la tradizione vuole che sia stato originato da un meteorite. Nel pomeriggio del sabato l’arrivo ad Avezzano e l’esposizione delle auto in Piazza Risorgimento, un’attrazione per centinaia di cittadini che diventano migliaia durante l’attesissimo circuito cittadino in notturna.
Alle 21.30 lo start del sindaco di Avezzano, Gabriele De Angelis (madrina la show-girl Antonella Mosetti) per queste coloratissime auto che hanno percorso il tracciato di un chilometro e mezzo nel cuore della città tra ali di folla per l’ultima serie di prove cronometrate dell’ambita Coppa Di Lorenzo, vinta da Ugo Amodeo e Susanna Bastiacci su Jaguar SS100 del 1937. Tutti i commercianti aderenti alla Confcommercio hanno lasciato le vetrine accese per illuminare il percorso del circuito cittadino in notturna. Una festa dell’intera comunità che si rinnova ogni anno.
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