Per la prima volta Audi Sport abbina la carrozzeria a 5 porte al 2,9 litri V6 biturbo della RS 5. Il risultato è un’auto godibile e divertente, facile e sicura anche approssimandosi al limite, ma pure spaziosa e versatile. Tecnologicamente molto sofisticata, genera emozioni ma sa essere confortevole e parsimoniosa

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Parliamoci chiaro: i modelli RS che suscitano i maggiori favori del pubblico e la fantasia degli appassionati sono la RS 6 Avant e, in misura appena minore, la RS 4 Avant. Due modelli ultrapotenti a vocazione familiare, almeno teoricamente e tecnicamente. La RS 5 Sportback da 450 CV e 600 Nm che ha esordito pochi mesi fa rappresenta un’alternativa più sportiva alla RS 4 Avant con cui condivide la meccanica. Una berlina sportiva con il portellone posteriore, un assetto “cattivo” e misure di abitabilità generose quasi quanto quelle della iconica station wagon di Ingolstadt.

Il passaggio dalla S5 Sportback alla RS 5 Sportback comporta un incremento di potenza pari a 97 CV e la bellezza di 100 Nm supplementari di coppia. Le modifiche estetiche interessano il frontale, con prese d’aria maggiorate, i parafanghi più muscolosi, per accogliere le ruote da 20 pollici, lo scudo posteriore, dal quale occhieggiano i due grossi terminali di scarico ellittici e, naturalmente, le sigle di identificazione, riportate anche nella zona superiore dei parafanghi anteriori.

P1210199La versatilità è uno dei punti di forza della RS 5 Sportback, anche grazie al portellone che dà accesso a un bagagliaio dalle misure generose: si parte da 480 dmc per arrivare a 1,3 metri cubi abbattendo lo schienale posteriore (diviso in tre parti 40-20-40) e caricando la 5 porte tedesca fino al padiglione. Un kart e il borsone con l’abbigliamento racing trovano posto, nell’ipotesi in cui un bravo papà volesse accompagnare in pista il proprio pargolo-sprint.

P1210204Lo straordinario aumento della cavalleria e della coppia si deve al gioiello della tecnica che alberga sotto il cofano anteriore, allungato quanto basta per assicurare una corretta ripartizione dei pesi e un’eccellente naturale stabilità data dal passo lungo, dallo sbalzo corto e dalla posizione arretrata del V6 sovralimentato. Che reca la firma Audi RS sul raffinato coperchio in carbonio le testate e che, con minime differenze, finisce sulle Porsche Panamera, Macan e Cayenne. Il V6 (a 90 gradi) di 2894 cc deriva dal 3 litri impiegato su gran parte dei modelli Audi, da cui si distingue per la corsa dei pistoni ridotta di 3 mm (per limitare le sollecitazioni), per il diametro dei perni dell’albero motore (opportunamente maggiorato di 2 mm per garantire più resistenza), per la presenza di un contralbero di equilibratura (per compensare le coppie di inerzia) e per i due turbocompressori piazzati tra le V dei cilindri (con tutti i benefici in termini di prontezza di risposta e più celere raggiungimento delle temperature d’esercizio ideali). Ma le raffinatezze non si fermano qui: il 2,9 litri biturbo della RS 5 vanta la distribuzione con doppia variatore di fase e l’alzata variabile delle valvole di aspirazione. Di fatto questo 6 cilindri 24 valvole a iniezione diretta è in grado di funzionare secondo il ciclo Miller ai bassi regimi per una maggiore efficienza (la fase di compressione è più breve rispetto a quella di espansione) e tornare al ciclo Otto quando occorre ottenere il massimo dalla RS 5. Rispetto al V8 aspirato impiegato sulla prima RS 5 (Coupé e Cabriolet) c’è pure un guadagno in termini di peso: si tratta di 31 kg, dovuti anche al basamento in lega leggera e alle canne dei cilindri in acciaio dalle spessore di soli 1,5 mm.

La RS 5 Sportback vanta una migliore accessibilità posteriore rispetto alla già conosciuta Coupé e misure interne più generose, complici i 6 cm in più a livello di interasse. Tutto ciò non modifica sostanzialmente la dinamica di guida, che vede al centro delle sensazioni e delle emozioni il poderoso biturbo da 450 CV, virtualmente privo di ritardo di risposta ed efficiente in modo sorprendente, se si stanno a guardare i dati snocciolati dal computer di viaggio in tema di consumo: ai canonici 130 km/h autostradali bastano 10 litri di Superplus ogni 100 km. Alla prontezza dello sterzo, alla rapidità del cambio, alla bontà dell’assetto fa riscontro una motricità favolosa, dovuta non solo alla trazione integrale con ripartizione della coppia prevalente sul retrotreno ma anche al differenziale posteriore sportivo (optional) che gestisce brillantemente la funzione torque vectoring per rendere questa Sportback più agile e divertente che mai. Con il pregio non scontato di una facilità di guida su cui le rivali a due ruote motrici non possono contare.

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