Presentato il concept Discovery Vision sulle cui linee verrà plasmato il nuovo Discovery Sport, Nel corso dell’evento, sulle rocce dell’isola greca, sono state testate le capacità in offroad dei modelli Land Rover. Interessanti i racconti dell’astronauta Paolo Nespoli, ospite d’onore
Novità assoluta, come vuole la tradizione della Global Brand Expedition, il concept Vision (pagina accanto foto in basso a destra) che anticipa il nuovo Discovery Sport, lasciando immaginare le linee del modello di prossima uscita sul mercato, che sarà caratterizzato da una tecnologia ancora più evoluta. Quest’anno, l’undicesima edizione del Global Brand Expedition si è svolta a Myconos, splendida isola greca con paesaggi mozzafiato e saliscendi su cui si inerpicano stradine di terra, poco più che sentieri, ideali per mettere in risalto le difficoltà che i modelli Land Rover (Range, Discovery, Freelander 2 e Evoque) sanno superare, grazie alla tecnologia estremamente raffinata di cui sono dotati. Ospite dell’evento l’astronauta Paolo Nespoli, che il Discovery stellare ha idealmente legato al nuovo modello, il quale ha rivelato un mondo tanto sconosciuto quanto interessante. La spedizione ha preso le mosse dal cortiletto del Resort “Utopia”, da dove le vetture si sono dirette verso l’interno dell’isola: qui il terreno si è fatto difficile con ostacoli tipici del più classico dei fuoristrada. A uno a uno, agli ordini di Carlo Salzano, gli equipaggi hanno preso il via e il convoglio ha iniziato a superare ripide salite, tornanti sempre più stretti distendendosi poi in brevi ma insidiosi rettilinei. Il punto più difficile era rappresentato dalla salita (foto a lato) che conduce alla sommità dell’isola, da cui lo sguardo può spaziare lungo i quattro punti cardinali. Qui tutti i Suv hanno mostrato sorprendenti capacità e grande docilità. Particolarmente insidiose, invece, si sono rivelate alcune strade, friabili proprio nella parte esposta al dirupo. Sarebbe bastato commettere un piccolo errore per finire nella scarpata. Il rientro è avvenuto, infine, lungo strade asfaltate, strette come solo a Myconos si trovano e molto trafficate in quanto la stagione delle vacanze aveva già avuto inizio. Non è stato tralasciato l’aspetto culturale della spedizione, con la visita a Delo, l’isola che più di ogni altra conserva vestigie della Grecia classica.
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