“Maserati Shamal può battersi alla pari con Ferrari e Porsche?”.
Compariva questo strillo sulla copertina di AutoCapital del gennaio 1990 e sotto campeggiava in vista frontale la Shamal rossa. Oggi, tale quesito ha avuto la risposta, decisamente negativa, espressa dal mercato: mentre le rosse di Maranello e le Porsche in grigio metallizato proliferavano, la vettura del Tridente è diventata un pezzo raro. Tuttavia, non si tratta di un’auto scadente e lo si può constatare leggendo il servizio-inchiesta apparso su AutoCapital di quell’anno, che noi oggi riproponiamo nell’ambito della rubrica “Graffiti”, che tanto interesse riscuote presso i nostri lettori, almeno a giudicare dalle numerose mail che arrivano in redazione. La Shamal non ha avuto grande fortuna di vendite, si diceva, eppure era equipaggiata con un motore in posizione anteriore longitudinale, V8 di 90°, biturbo con 325 CV di potenza a 6000 giri/minuto, collegato a un cambio manuale a 6 rapporti, mentre le dimensioni erano piuttosto compatte (lunga soltanto 4100 mm) e il peso a secco arrivava a 1250 kg. Anche le prestazioni erano molto interessanti. Sullo 0-100 km/h faceva segnare 5,3 secondi e raggiungeva una velocità massima di oltre 260 km/h. L’interno aveva un carattere decisamente sportivo, tutto in nero. All’epoca costava 115 milioni di lire.
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