Riapriamo le pagine dedicate, sul numero di luglio del 1990, alla Mercedes 190 2.5-16 Evoluzione II. Si tratta come molti ricorderanno di una vettura di serie concepita per essere trasformata con facilità in una vettura da pista. Così avvenne con grande successo, soprattutto nelle competizioni del DTM, il Campionato Turismo tedesco che ha visto e vede la partecipazione di piloti di grande fama. All’epoca della pubblicazione la vettura era fresca di produzione e il servizio firmato da Paolo Artemi e Duilio Truffo fornisce una accurata descrizione e riferisce dei risultati della prova su strada. Si trattava di un’auto molto vistosa per le sue appendici aerodinamiche che culminano nell’alettone posteriore di grandi dimensioni, come richiesto da una corretta applicazione delle leggi aerodinamiche. L’Evo II costava poco più di 112 milioni di lire, oltre 30 milioni più della 190 2.5-16 da cui derivava e molto di più delle rivali, cioè la BMW M3 Sport Evoluzione e la Ford Sierra Cosworth, che costavano rispettivamente poco meno di 87 milioni e poco più di 40. Sulla carta non era rapidissima. Infatti impiegava 7,1 secondi nello scatto da 0 a 100 km/h contro i 6,5 secondi della M3 e della Sierra. La velocità massima, invece, era a suo favore con 250 km/h contro 248 km/h della M3 e 242 della Sierra. Montava il 2.5 in posizione anteriore longitudinale, con la trazione posteriore e un cambio manuale a cinque rapporti.
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