Sul numero di dicembre del 1992 di AutoCapital, Gino Macaluso, allora presidente del Club Italia parlava così: “La Lancia e la Delta rappresentano la più bella espressione sportiva dell’automobilismo italiano degli ultimi 10 anni, e la nostra interpretazione del tema Delta Integrale nasce dal rispetto di quei valori di tradizione agonistica e di discrezione che sono propri della filosofia di casa Lancia”. L’edizione fu limitata a soli 15 vetture ed era basata su un’altra serie speciale, la 5 Martini, che venne realizzata in 400 esemplari tutti full optional e con le scritte dello sponsor in bella mostra. In queste pagine la Delta HF Club Italia viene messa a confronto con la sorella da corsa. L’abito blu scuro è proprio una delle caratteristiche peculiari di questa vettura: questo colore era disponibile infatti solo su ordinazione ed era una tinta classica per le vetture di rappresentanza torinesi degli anni ‘50 come l’Aurelia o degli anni ‘60 come la Flaminia. Sotto al cofano però il 4 cilindri in linea erogava più di 200 CV con prestazioni da vera sportiva: 0-100 km/h in 5,7 secondi e velocità massima di 220 km/h.


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