Colore speciale e frizione irrobustita per il secondo esemplare della V8 convertibile di Maranello, utilizzato per 4 anni Gilles Villeneuve come auto aziendale. Dei suoi record casello-casello si parla ancora… È stata venduta all’asta da RM Sotheby’s a Monte-Carlo per 269.375 euro
La 308 GTS è la prima Ferrari convertibile con motore centrale-posteriore a 8 cilindri dell’era moderna. La sua carrozzeria con tettuccio amovibile, evoluzione della berlinetta-coupé GTB disegnata da Leonardo Fioravanti per Pininfarina, rappresenta la trasposizione in chiave moderna della tondeggiante Dino 206-246 GTS, la precedente 6 cilindri “targa” di Maranello.
Presentata al Salone di Francoforte del 1977, la 308 GTS (affiancata in Italia e in alcuni Paesi sottoposti a regimi fiscali punitivi verso le automobili di grossa cilindrata dalla 208 GTS con propulsore 2 litri) entrò ben presto nella lista dei desideri di imprenditori, uomini di spettacolo, capitani d’industria e sportivi professionisti, tutti affascinati dal suo stile avveniristico, dalle forme slanciate ma non spigolose, dal gioco di concavità e convessità che si poteva ammirare percorrendo con lo sguardo le fiancate. Un interesse che si tradusse presto nella formazione di una vera e propria lista d’attesa per chi non si era mosso per tempo a ordinare il proprio esemplare.
Nello stesso periodo approdò a Maranello, lato Scuderia Ferrari, uno dei piloti-simbolo del Cavallino Rampante, Gilles Villeneuve. Voluto fortemente da Enzo Ferrari in persona, il pilota canadese aveva fino a quel momento disputato un solo Gran Premio di Formula 1, quello di Gran Bretagna, al volante di una McLaren M23 privata, con il quale si era distinto soprattutto nelle prove. Nel suo passato agonistico, tante gare e tanti successi in patria nella Formula Atlantic e con le motoslitte, una sorta di sport nazionale nello Stato nordamericano. Privo di quei munifici sponsor che avevano permesso a conduttori meno dotati di approdare nella massima formula, Villeneuve era giunto nel grande circus iridato a 27 anni, un’età più che matura per un aspirante campione. Ma bruciò le tappe per mettersi in mostra e farsi apprezzare. Con Enzo Ferrari firmò un primo contratto per disputare gli ultimi due Gran Premi del 1977, in Canada e in Giappone. Grinta e spettacolo oltre ogni aspettativa, ma anche spericolatezza oltre ogni immaginazione: nella gara asiatica di fine stagione piombò con la sua Ferrari 312 T2 in mezzo al pubblico causando numerosi morti.
Enzo Ferrari si convinse a promuoverlo pilota ufficiale per gli anni successivi, prima accanto all’argentino Carlos Reutemann, poi al fianco del futuro campione del mondo Jody Scheckter, più per lo stile di guida aggressivo, che gli ricordava quello di Tazio Nuvolari, che per l’effettiva consistenza in gara. Sarà proprio nel 1978 che arriveranno i primi risultati lusinghieri per Villeneuve, in attesa di conquistare il titolo di vicecampione del mondo di Formula 1 nel 1979 sulla 312 T4, alle spalle del sudafricano Scheckter di cui fu fidato scudiero.
È proprio nel 1978, esattamente 40 anni fa, che la storia di Gilles Villeneuve e quella della Ferrari 308 GTS si incrociano. Il secondo esemplare costruito della convertibile modenese, caratterizzato dal numero di telaio 21371 e ultimato ancora nel 1977, fu destinato inizialmente a collaudi e rappresentò una sorta di vettura-laboratorio per testare alcune componenti meccaniche. In seguito l’auto venne revisionata completamente, ripristinata nelle condizioni d’origine e impiegata per il servizio fotografico destinato a produrre le immagini della brochure ufficiale del nuovo modello. Venne poi intestata all’azienda stessa, targata (MO 439235) e affidata come auto aziendale a Gilles Villeneuve a partire dal 30 ottobre 1978. Tra le sue particolarità, il colore Rosso Dino, la frizione maggiorata, più robusta e resistente, proveniente dalla 512 BB, e l’impianto di scarico con un solo terminale, caratteristica delle prime 308 GTB/GTS. Questi dettagli, non disgiunti dal fatto che l’auto sia appartenuta di fatto a uno dei più acclamati campioni del volante di tutti i tempi, fanno della vettura con telaio 21371 uno degli esemplari più ricchi di gloria dell’intera produzione del modello 308 GTB/GTS, come sottolinea il volume Formula Automobile: Ferrari of Denmark.
Gilles Villeneuve utilizzò la 308 GTS di questo servizio per quattro anni, soprattutto per i suoi rapidi viaggi dalla città di residenza, Monte-Carlo, a Maranello, distanti più di 420 chilometri, su autostrade litoranee e appenniniche, che il campione del volante riusciva a percorrere a 180 km/h di media, impiegando nel suo record personale – secondo quanto riferiva all’epoca – solo 2 ore e 25 minuti.
Dopo la morte di Gilles Villeneuve, perito in un incidente assurdo durante le qualifiche del Gran Premio del Belgio del 1982, la sua 308 GTS aziendale rientrò a Maranello e restò in Ferrari fino al 1984, quando venne venduta al modenese Michele Superbo, che la cedette a sua volta alla moglie nel 1994. Nel 2010 la seconda 308 GTS prodotta fu acquistata da un collezionista danese che la impiegò in svariate manifestazioni in patria e la portò al Museo Ferrari di Maranello nel 2012 per una mostra. Finché, nel 2018, l’auto è stata battuta all’asta da RM Sotheby’s a Monte-Carlo durante il weekend del Grand-Prix Historique, e venduta per 269.375 euro, più o meno il doppio del valore di mercato di una 308 GTS “normale”. Il lotto comprendente l’auto ex-Villeneuve includeva anche il Certificato di Autenticità ASI, una dichiarazione di originalità firmata dal figlio di Gilles, Jacques Villeneuve, la borsa degli attrezzi originale e il libretto di uso e manutenzione. Al contrario, il libretto di circolazione italiano è stato cancellato dopo la vendita della vettura in Danimarca.
A incrementare l’interesse per questo “esemplare unico”, oltre alla fama del suo primo utente e la situazione “matching numbers” relativa a motore (ancora quello originale) e telaio, anche il chilometraggio moderato: ma i suoi 36.600 chilometri sono stati percorsi – a quanto pare – molto più velocemente di qualsiasi altra Ferrari stradale dell’epoca…
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